Giuseppe Oliva
Aversa 08/10/2009
Nonostante gli appelli rivolti al Sindaco Ciaramella, nei quali abbiamo chiesto di chiarire la posizione dell’amministrazione il merito alle norme del C.D.S. violate nel nuovo piano parcheggi, tutto tace.
Voglio ricordare le norme violate per chi non avesse letto i precedenti articoli:
1: L’articolo 7, comma 6 del codice della strada stabilisce che le aree destinate a parcheggio devono essere ubicate fuori dalla carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico. Questo in buona parte non è vero lungo via Vito Di Jasi, ma anche su buona parte del percorso scelto. In pratica, questo articolo ci dice che le strisce blu parallele alla carreggiata non delimitate quindi all’inizio ed alla fine da appositi cordoli conglobati – ad esempio all’interno del marciapiedi – sono fuorilegge. Varie sentenze dei Giudici di Pace fanno testo per eventuali ricorsi (sentenza 16237 del 27 marzo 2006 del Giudice di Pace Romano di Roma, sentenze dei Giudici di Pace di Bari 1824/01, 27015/03, 16353/03, 30229/03 e 14338/04).
2: riguarda il disposto dell’art. 157 lettera f) del codice della strada che fa divieto all’automobilista di parcheggiare entro i 5 metri da un incrocio. Le nuove strisce in molti casi hanno dimenticato questo dettame giuridico, quindi chi parcheggia potrebbe pagare anche due volte, grattino e multa. Ma ciò potrebbe anche significare che ad Aversa la legge non è la stessa di tutte le altre parti d’Italia (iniziativa che sa tanto di Padania profonda).
3: l’articolo 7 del codice della strada prevede che i proventi derivanti dall’esercizio della sosta in ambito di strisce blu devono essere destinati alla costruzione di altri parcheggi, non conosciamo le determinazioni della delibera istitutiva di tutto quanto, ma sarebbe il caso fosse resa pubblica.
4: ancora articolo 7 codice della strada, comma 8, che prevede che nelle zone adiacenti a quelle individuate, bisogna aversi alternativa per la sosta libera, caso mai senza parcheggiatori abusi e cammoristielli varie, ormai sempre più frequenti nella zona indicata. Il caso eclatante è quello di Piazza Bernini ed adiacenze, dove ora esisterebbero solo enormi spazi di sosta a pagamento e microscopiche possibilità di sosta libera. Tale obbligo è fatto salvo per le zone destinate ad area pedonale e zona a traffico limitato, fatto questo che ad Aversa non pare sussistere, a meno che la citata delibera non nota, le preveda.
Oltre i succitati articoli del C.D.S. ci sono altre anomalie nel capitolato di appalto, capitolato scaricabile dal sito del comune di Aversa cliccando qui, nello specifico sono stati chiesti chiarimenti in merito all’esonero dal pagamento del grattino da parte degli amministratori comunali assessori e consiglieri compresi, in una nota del ministero dei lavori pubblici risalente al 1981 si fa divieto ai comuni di riservare dello spazio su suolo pubblico tranne che per motivi di ordine pubblico, figuriamoci farsi l’esonero dal pagamento del grattino.
Inoltre il C.D.S. prevede il blocco del veicolo a mezzo di bloccaruote solo in caso di sosta in divieto e intralcio alla circolazione, non si capisce quindi come si autorizzi il blocco del veicolo e la rimozione anche nelle strisce blu con grattino scaduto a mancante.
Altra nota dolente e che il regolamento della sosta a pagamento prevede gli abbonamenti ai residenti ad un prezzo forfettario annuale, nel capitolato invece sono previsti abbonamenti con un canone mensile di € 35,00 che è superiore di ben 42 volte la media nazionale, un prezzo così alto farà lievitare anche il prezzo dei posti privati, inoltre non sono stati garantiti gli abbonamenti a tutti quelli che ne faranno richiesta, in efetti sul territorio di Aversa ci sono 33.000 vetture di cui almeno 8.000 in strada a fronte di soli 1.900 posti a pagamento.
Purtroppo l’incapacità di questa amministrazione di gestire il problema traffico è storia antica, dal 1999 che anno di introduzione della sosta a pagamento che ci dicono: tranquilli che le strisce blu vi faranno fare più affari e i residenti troveranno più facilmente il posto, si ma non hanno detto che il posto costerà 300,00 euro al mese.
Intanto il commercio soffre per queste decisioni così restrittive, Caserta è un’esempio di come l’aumento dei posti a pagamento e la chiusura di molte strade a mo di isola pedonale stanno facendo fallire un commercio già provato dala crisi.
Per questo è stato chiesto l’aiuto del CODACONS che ci ha messo a disposizione tutta la loro esperienza per formalizzare il ricorso la TAR, in cambio viene chiesta l’iscrizione di almeno 25 persone che versino la quota annuale di 50,00 euro, per info sulle iscrizione contattare il Sig. Giuseppe Oliva alla mail oliva.giuseppe@yahoo.it.
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