20/12/2010
La giustizia italiana è molto lenta e anche quando emette una condanna non sempre si riesce a punire i veri responsabili.
Chi in Italia gestisce la sosta a pagamento sa di agire illegalmente, e quasi sempre con la complicità di chi dovrebbe controllare e difendere i diritti dei cittadini, crea società che alla fine dei contratti cessano la propria vita, rendendo impossibile far scontare le giuste condanne.
L’art. 7 comma 7 del Codice della Strada, chiarisce senza ombra di dubbio che la destinazione dei fondi derivanti dalla sosta a pagamento, devono essere destinati alla costruzione e manutenzione di nuovi parcheggi, di superfice o sotterranei, oltre alla loro manutenzione e le somme eccedenti alla manutenzione della strade.
Ma nel 90% dei casi, i Comuni istituiscono la sosta a pagamento, solo per battere cassa, e far guadagnare molti euro a società private, dove nella maggior parte dei casi si annidano parenti o amici dei politici.
Ad Aversa dal 2001 al oggi sono entrate nelle casse del Comune circa 1 milione di euro dal solo fitto delle aree destinate a parcheggio a pagamento, di questi soldi nel bilancio del comune ve ne è traccia solo in entrata, ma quando abbiamo chiesto il saldo di bilancio di questa specifica voce, ci hanno chiuso le porte in faccia e nessuno pare sapere se questi soldi ci sono ancora o se sono stati utilizzati per altri scopi.
Fortunatamente in italia esiste la Corte dei Conti, alla quale è possibile denunciare questi episodi, certo le indagini non durano poco e in molti casi ci voglio dai 5/6 anni per emettere una sentenza, ma quando questo succede è una grande vittoria per i Comitati che lottano per far rispettare la legge.
Uno dei primi casi di condanna in relazione ai fondi della sosta a pagamento è del 2005 con la sentenza 3008, nella sentenza la Corte dei Conti del Lazio, condanna i responsabili della sosta a pagamento, per non aver gestito il denaro incassato come prevede l’art. 7 comma 7 del C.d.S..
In particolare gli incassi non sono stati destinati alla costruzione di nuovi parcheggi come prevede il C.d.S..
Il Comitato Strisce Blu conosce bene il C.d.S. ed ha provveduto ad informare la Corte dei Conti che anche ad Aversa si sospetta una simile mancanza, chiedendo di indagare sulla destinazione dei fondi derivanti dalla sosta a pagamento.
Siamo fiduciosi che un provvedimento possa avvenire al più presto, sia per far respirare un’aria di legalità che per scoraggiare futuri comportamenti illeciti da parte di chi gestisce in denaro pubblico.
Giuseppe Oliva
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