Il Comitato Strisce Blu dopo aver mostrato gli artigli è riuscito ad ottenere le delibere dal 2002 al 2010 con i dettagli delle sanzioni amministrative al C.d.S., onde verificarne il corretto utilizzo.
Le sorprese non sono mancate, uno dei dati che maggiormente salta all’occhio è l’importo delle cartelle esattoriali emesse a partire dall’anno di istituzione della sosta a pagamento, l’importo è da capoggiro e supera i 10 milioni di euro.
Riportiamo un grafico per capire l’andamento del fenomeno.
I ruoli emessi a partire dal 2004 sono riferiti agli anni 2001/2002 anni dell’istituzione dei parcheggi a pagamento in città, questo significa che fino a quella data gli automobili aversani erano dei bravi e rispettosi cittadini che pagavano in tempo le multe che gli venivano comminate, il Sindaco Ciaramella si è preso la briga di andare a sbirciare nell’archivio della Polizia Municipale per verificare quanti verbali avessi avuto, ma a quanto pare gli aversani che non pagano le multe sono in tanti.
L’unico mio vero errore è stato quello di non fare ricorso dal 2001 al 2005, ma dal 2006 in poi non mi sono fatto intimorire presentando tutti i ricorsi al prefetto di Caserta, che però non si è mai degnato di rispondere, lasciandomi vincere per silenzio assenzo, ma se avessi fatto ricorso anche per gli anni precedenti la vittoria sarebbe stata garantita, visto che il Comune di Aversa non ha mai realizzato strisce bianche in prossimità di quelle blu, contravvenendo al C.d.S, vedi sentenza 116/2007.
La mancanza delle strisce bianche è confermata dal documento recante la firma del Comandante Guarino, dove lui stesso afferma addirittura che la città è una zona di rilevanza urbanistica per questo motivo non esiste l’obbligo di istituire le strisce di sosta gratuita, ovviamente questa affermazione si è rivelata falsa, in quanto la città è stata dichiarata Z.P.R.U. solo nel 2009 con la delibera 157, l’episodio di falso in atto pubblico è stato prontamente denunciato alla magistratura.
Ma grazie a questo stratagemma, l’amministrazione ha potuto indire una nuova gara per un totale di 1.650 posti a pagamento, ben 750 in più dei precedenti e ben 1.110 posti in più di quelli che una città come Aversa, senza nessuna certificazione di rilevanza urbanistica poteva avere.
Purtroppo la magistratura ha aperto il fascicolo di indagine ma la paura di creare un precedente molto pericoloso per l’intero sistema sosta a pagamento, impedisce ai magistrati di emettere le giuste punizioni nei confronti di chi usa questi trucchi al solo scopo di battere cassa.
Per questo stiamo andando oltre e se nulla si muove alla Procura di S.Maria C.V. ci rivolgeremo di nuovo al capo dello stato, altre che investire il procuratore capo, visto che la lentezza delle loro decisione sta arrecando notevoli danni economici a tutti i cittadini.
Purtroppo i dati che ci sono stati forniti non sono per niente dettagliati, ci sono voci molto ambigue che potrebbero avere più interpretazioni, per questo chiederemo ulteriori dettagli su alcune voci di spesa, che addirittura risultano indicate ben 2 volte nella delibera del 2007, anno di insediamento dell’attuale Comandante Guarino.
Purtroppo i controlli sono d’obbligo, visto che molti Comuni danno una provvigione alle società di parcheggio proprio dai proventi delle multe, il fatto accade non troppo lontano dalla città di Aversa, infatti a Somma Vesuviana il comune ha riconosciuto nel bilancio del 2010 ben 15.000 euro alla società di parcheggio come compenso all’emissione dei verbali, fatto totalmente illegale e non conforme all’art. 208 del C.d.S., ed indovinate chi gestisce la sosta a pagamento nella città di Somma Vesuviana?
Il COSORZIO URBANIA VIVERE LA CITTA’, la stessa società facente parte della A.T.I. che gestisce la sosta a pagamento ad Aversa.
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