24/04/2012
L’associazione temporanea di imprese formata da Smart Project, Urbania e Icaro è stata oggetto di mancate certificazioni antimafia, ma l’aministrazione comunale di Aversa nonostante la legge imponesse l’annullamento del contratto gli sta permettendo di operare in regime di proroga.
Inoltre sia la Icaro che la ATI devono al comune di Aversa oltre € 500.000 per la TARSU che ricadeva sulle aree oggetto della concessione, ma ad oggi neanche un euro di questo tributo è entrato nelle casse comunali, ma nonostante tutto questa società continua a dettare legge, ricorrendo a tutti i gradi di giudizio pur di restare ad Aversa a fare in suo business.
Un business molto redditizio considerato che in 27 mesi le strisce blu hanno fatto entrare nelle casse della società più di € 2.500.000,00, è ovvio che incassare € 970.000,00 al mese fa molto comodo soprattutto se di questi introito solo una minima quota pari a € 22.000,00 vanno nelle casse comunali, si tratta di margini altissimi ed è ovvio che la società le provi tutte per continuare ad operare.
Questo è il documento con riportante gli incassi della società e le quote versate al comune.
Se poi ci mettimo anche gli intrecci amorosi tra i vertici della Smart Project e un noto assessore dell’attuale amministrazione Ciaramella, i conti iniziano a tornare.
Ma perchè insistere tanto nel voler continuare a gestire un appalto, che sarebbe comunque a rischio visto che tutti gli aspiranti Sindaci hanno inserito nel proprio programma elettorale una profonda rivisitazione delle strisce blu?
Tutte domande alle quali le varie Procure sono state chiamate a dare una risposta, purtroppo tutto tace, nessuno si vuole assumere la responsabilità di mettere mano nelle società di parcheggio, nessuno vuole bloccare questo prelievo forzato dalle tasche dei cittadini, è anche vero che dietro queste macchine mangiasoldi si nascondono bacini di voti ai quali mirano molti politici.
A questo punto non ci resta che farci giustizia da soli, continuando a denunciare le irregolarità agli organi competenti e ricorrendo contro le migliaia di multe che pioveranno a catinelle sugli Aversani.
Giuseppe Oliva
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