Giuseppe Oliva
In genere si dice che sbagliando s’impara, ad Aversa invece si persevera negli errori quasi sfiorando la negligenza, infatti l’anno scorso complice anche il troppo caldo l’amministrazione ha dipinto di blu l’intera città, infrangendo decine di regole del Codice della Strada.
Quest’anno nel tentativo di far cessare una polemica ormai approdata in procura e che sta tenendo alta l’attenzione dei cittadini nei confronti dell’amministrazione, si stanno dipingendo strisce bianche a go go, ma anche queste vengono dipinte senza nessuna conoscenza delle regole del Codice della Strada, infatti li dove fino a pochi giorni prima sono state elevate decine di sanzioni per aver sostato fuori dalle strisce blu quindi in divieto di sosta sono state dipinte tante strisce bianche.
Di seguito riportiamo l’estratto del Codice della Strada che regolamenta la sosta e la fermata:
Articolo 158 C.d.S. (Art. 353 Reg.to)
Divieto di fermata e di sosta dei veicoli
1. La fermata e la sosta sono vietate:
a) in corrispondenza o in prossimità dei passaggi a livello e sui binari di linee ferroviarie o tranviarie o così vicino ad essi da intralciarne la marcia;
b) nelle gallerie, nei sottovia, sotto i sovrapassaggi, sotto i fornici e i portici, salvo diversa segnalazione;
c) sui dossi e nelle curve e, fuori dei centri abitati e sulle strade urbane di scorrimento, anche in loro prossimità;
d) in prossimità e in corrispondenza di segnali stradali verticali e semaforici in modo da occultarne la vista, nonché in corrispondenza dei segnali orizzontali di preselezione e lungo le corsie di canalizzazione;
e) fuori dei centri abitati, sulla corrispondenza e in prossimità delle aree di intersezione;
f) nei centri abitati, sulla corrispondenza delle aree di intersezione e in prossimità delle stesse a meno di 5 m dal prolungamento del bordo più vicino della carreggiata trasversale, salvo diversa segnalazione;
g) sui passaggi e attraversamenti pedonali e sui passaggi per ciclisti, nonché sulle piste ciclabili e agli sbocchi delle medesime;
h) sui marciapiedi, salvo diversa segnalazione (106).
2. La sosta di un veicolo è inoltre vietata:
a) allo sbocco dei passi carrabili;
b) dovunque venga impedito di accedere ad un altro veicolo regolarmente in sosta, oppure lo spostamento di veicoli in sosta;
c) in seconda fila, salvo che si tratti di veicoli a due ruote, due ciclomotori a due ruote o due motocicli;
d) negli spazi riservati allo stazionamento e alla fermata degli autobus, dei filobus e dei veicoli circolanti su rotaia e, ove questi non siano delimitati, a una distanza dal segnale di fermata inferiore a 15 m, nonché negli spazi riservati allo stazionamento dei veicoli in servizio di piazza;
e) sulle aree destinate al mercato e ai veicoli per il carico e lo scarico di cose, nelle ore stabilite;
f) sulle banchine, salvo diversa segnalazione;
g) negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli per persone invalide di cui all’art. 188 e in corrispondenza degli scivoli o dei raccordi tra i marciapiedi, rampe o corridoi di transito e la carreggiata utilizzati dagli stessi veicoli;
h) nelle corsie o carreggiate riservate ai mezzi pubblici;
i) nelle aree pedonali urbane;
l) nelle zone a traffico limitato per i veicoli non autorizzati;
m) negli spazi asserviti ad impianti o attrezzature destinate a servizi di emergenza o di igiene pubblica indicati dalla apposita segnaletica;
n) davanti ai cassonetti dei rifiuti urbani o contenitori analoghi;
o) limitatamente alle ore di esercizio, in corrispondenza dei distributori di carburante ubicati sulla sede stradale ed in loro prossimità sino a 5 m prima e dopo le installazioni destinate all’erogazione.
Il Codice della Strada è chiaro è non ammette interpretazioni o deroghe, purtroppo le foto si commentano da sole, strisce bianche accompagnate dal divieto di sosta, un pò come avvenne quando dipinsero di blu P.zza Marconi, anche li vi era il divieto di sosta al centro delle strisce blu e solo dopo il servizio di Strisce la Notizia fu rimosso, inoltre le strisce bianche sono state dipinte anche in prossimità di intersezioni stradali e fermata dei pullman, oltre ad essere a ridosso degli attraversamenti pedonali.
Questo modo di gestire i parcheggi è assolutamente ridicolo, dipingere strisce bianche e blu senza nessun criterio non fa altro che peggiorare la posizione dell’amministrazione, che pare essersi persa nel labirinto dell’arroganza.
La città vuole delle risposte, i cittadini non meritano di essere presi in giro da dirigenti e assessori al ramo che sfiorano la negligenza in fatto di viabilità e parcheggi, la domanda nasce spontanea, ma qualcuno di loro ha mai aperto il Codice della Strada?
A giudicare dai risultati sembra proprio di no.
Inoltre il Sindaco Ciaramella ci ha raccontato più volte del suo favoloso piano per far sparire le auto dal centro, quindi ci deve spiegare come mai accanto alle strisce blu sta dipingendo le bianche legalizzando di fatto il divieto di sosta.
Come mai c’è stata quest’inversione di tendenza?
Non era meglio fare qualche striscia blu in meno, qualche abbonamento ai residenti a prezzi politici ovviamente e non a 40 euro al mese, migliorare il trasposto urbano verso il centro con parcheggi gratuiti per la lunga sosta ai margini della città, inserire nel trasporto anche le biciclette a pedalata assistita, queste sono solo alcune delle strade che l’amministrazione poteva intraprendere per migliorare la vivibilità in città.
Ma ovviamente tutto questo non avrebbe fatto guadagnare soldi alla società privata di gestione, ed è per questo che molti cittadini pensano che dietro al business dei parcheggi ci sia il Sindaco o un suo falimiare, del resto altri componenti di questa maggioranza hanno fatto dei parcheggi un vero business arrivando a possederne anche 4 tra Aversa e Napoli.
Ovviamente non esistono prove che il Sindaco sia coinvolto direttamente o indirettamente nella gestione dei parcheggi, ma sicuramente quest’ultima mossa non migliora la fiducia che i cittadini ripongono in questa amministrazione che si sta dimostrando sempre più incompetente, sembra che siano bravi sono a spedere il denaro dei contribuenti per opere che non verranno mai utilizzate.
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